Diastasi addominale
Scopri perchè dovresti iniziare a praticare la Ginnastica Ipopressiva per trattare la diastasi addominale

Ti è rimasta la pancia dopo il parto? Non riesci più ad avere un addome tonico nonostante gli esercizi? Senti dolore alla zona lombare? Potresti avere una diastasi addominale!
La diastasi è una disfunzione addominale che, oltre a provocare un difetto estetico, causa disagio e sottopone al rischio di contrarre altre disfunzioni o patologie.
Per capire meglio perchè dovresti iniziare a praticare la Ginnastica Ipopressiva se hai la diastasi, è importante che tu conosca innanzitutto il ruolo e la struttura della fascia addominale.
Cos'è la fascia addominale
La fascia addominale è l'insieme dei muscoli che avvolgono la cavità addominale. Questi muscoli sono tenuti uniti da una guaina di tessuto connettivo molto elastico e resistente.

Perchè si verifica la diastasi
La diastasi si verifica in seguito ad un aumento di pressione interna molto importante, ripetuto o costante nel tempo.
Se ciò si verifica, la fascia addominale tende a perdere la sua resistenza ed elasticità (come un elastico tenuto troppo in tensione). La guaina che avvolge i muscoli addominali si assottiglia e può lacerarsi. A questo punto, i muscoli addominali si allontanano (dal greco: diastasi=separazione).

Cause
La diastasi addominale si verifica di solito con la gravidanza. In questo caso, è una conseguenza "funzionale". Per non ostacolare la crescita del feto e la fase espulsiva del parto, infatti, il corpo produce specifici ormoni che rilassano muscoli e tessuti. Ma non è solo un problema post-gravidanza! Anche uomini e atleti ne possono soffrire.
Le cause principali includono:
Gravidanza e parto
I cambiamenti ormonali, che si verificano durante la gestazione, favoriscono il rilassamento di muscoli e tessuti. Il volume e la pressione del feto aumentano durante la gravidanza e gravano sulla fascia addominale. Lo sforzo nella fase espulsiva del parto può provocare la lacerazione dei tessuti muscolari.
Obesità
Un aumento eccessivo e repentino del peso provoca lo stiramento della fascia addominale
Menopausa
Durante la menopausa si verificano importanti cambiamenti ormonali che incidono sulla struttura di muscoli e tessuti e sul metabolismo. La capacità del core di gestire le pressioni interne diminuisce e va allenata con metodi specifici (ipopressivi)
Sport e sforzo fisico intenso
L'eccessiva pressione addominale prodotta da esercizi scorretti come crunch e plank fatti senza attivare il trasverso. Sollevamento pesi con una tecnica errata. L'eccessiva ipertrofia e lo sforzo fisico intenso durante alcune attività sportive possono causare la lacerazione della linea alba e degli altri tessuti addominali
Disquilibrio tra le catene muscolari
Una postura errata, oppure l'allenamento concentrato solo su alcuni distretti o catene muscolari, possono causare disequilibrio posturale e compromettere la funzionalità del core
Sintomi, non è solo una questione estetica...
Non è solo una questione estetica. Il core perde stabilità, la pressione intra-addominale si altera e possono insorgere sintomi come: gonfiore persistente (anche ore dopo i pasti), sensazione di disagio e “cedimento” nell’addome, mal di schiena lombare cronico, difficoltà nel controllo del pavimento pelvico (incontinenza, prolasso) e disfunzioni respiratorie (perdita della sinergia diaframma-core).
Gonfiore e disagio addominale
Il peso degli organi interni spinge sulla parete addominale che non riesce a gestire la pressione. L'addome quindi risulta prominente.
Ernie ombelicali o epigastriche
A causa della pressione interna degli organi, la fascia addominale si assottiglia e in alcuni casi si lacera, causando la fuoriuscita di ernie
Dolore lombare o dorsale
Gli addominali sono responsabili di equilibrio e postura. Il loro cattivo funzionamento porta al sovraccarico dei muscoli posteriori
Disfunzioni del pavimento pelvico
La fascia addominale è in stretta connessione con la funzionalità pelvica. Una pressione mal gestita può causare incontinenza e prolassi
Difficoltà respiratorie e nella digestione
I muscoli addominali lavorano costantemente in sinergia con il diaframma toracico per garantire una corretta respirazione. L'attività del diaframma e dei muscoli addominali è fondamentare anche nei processi digestivi
Gonfiore e problemi alla circolazione
La scarsa funzionalità dei muscoli addominali compromette una corretta respirazione, di conseguenza l'ossigenazione e la circolazione del sangue
Come allenare i muscoli addominali in caso di diastasi
Per trattare la diastasi e i suoi sintomi occorre agire sul TONO DI BASE
Tono fasico e tono di base
I muscoli addominali hanno struttura, tono e funzioni diversi dai muscoli scheletrici (quelli di gambe e braccia).
I muscoli scheletrici svolgono funzioni brevi e volontarie. Si usano per eseguire movimenti o per sollevare i pesi e devono poter esprimere forza e potenza. Per questo, la loro struttura è costituita da fibre bianche, veloci, di Tipo II. Queste fibre, si allenano attraverso la contrazione volontaria (tono fasico), in quanto volontaria è la loro attivazione funzionale.
La fascia addominale, invece, svolge funzioni costanti e autonome, senza che neanche ce ne accorgiamo. Il suo compito, infatti, è quello di resistere alla deformazione, gestire le continue variazioni di pressione interna, contenere gli organi, garantire una funzione tonica e posturale costante. Per fare questo, deve essere elastica, ma anche resistente. La sua struttura quindi è costituita principalmente da fibre rosse, lente, di Tipo I e per il 70% da tessuto connettivo. La fascia addominale è caratterizzata da una contrazione di natura tonica essenzialmente riflessa, permanente e involontaria. In altre parole, conserva sempre una contrazione minima anche a riposo: il tono di base.
Come si allena il tono di base per trattare la diastasi addominale
Da quanto esposto fin qui, è chiaro che non possiamo allenare i muscoli della fascia addominale con gli stessi metodi di allenamento con cui alleniamo gli altri muscoli! Hanno struttura, funzioni e tipologia di tono diversi.
Non sono idonei esercizi a contrazione volontaria nei quali si allenano solo i muscoli superficiali e l'obiettivo è l'ipertrofia, la forza e la potenza.
Se vogliamo allenare efficacemente la fascia addominale e ridurre la diastasi, dobbiamo stimolare la contrazione riflessa e involontaria dei muscoli. Migliorare resistenza ed elasticità.
Il modo più efficace per farlo è allenarsi con la Ginnastica Ipopressiva.
Perchè la Ginnastica Ipopressiva è il metodo più efficace e mirato per trattare la diastasi addominale?
La Ginnastica Ipopressiva è l'unico metodo che permette di allenare il tono di base perchè stimola la contrazione riflessa e involontaria dei muscoli addominali e favorisce la rigenerazione del tessuto connettivo. Attraverso la pratica degli esercizi ipopressivi, la fascia addominale recupera gradualmente la propria funzione di contenimento.
Questa particolare ginnastica, favorisce il riavvicinamento dei muscoli retti e la riduzione della diastasi. Inoltre, è un metodo di allenamento sicuro perchè non aumenta la pressione intra-addominale. Sarebbe molto rischioso praticare esercizi tradizionali che non garantiscono il controllo della pressione e in alcuni casi la aumentano! Come spiegato sopra, infatti, in presenza di una diastasi, la fascia addominale non è in grado di gestire correttamente la pressione. Il rischio è di aumentare la diastasi, provocare la protrusione di ernie, incontinenza e prolasso degli organi pelvici!
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Rischi dei metodi di allenamento tradizionali
Gli esercizi addominali tradizionali, come i crunch, sono assolutamente DA EVITARE se hai la diastasi addominale. Questi esercizi spingono la pressione addominale proprio sulla linea alba e aumentano la diastasi. Inoltre, stimolando la contrazione volontaria dei muscoli retti, inibiscono la contrazione del trasverso e diminuiscono quindi la capacità di recupero della funzione di contenimento. Aumentano il rischio di ernie.
Anche gli altri esercizi addominali potrebbero essere altresì rischiosi. Essi, infatti, non garantiscono il controllo della pressione intra-addominale e si concentrano sulla contrazione dei muscoli più superficiali.
In generale, un lavoro concentrato sulla contrazione volontaria dei muscoli superficiali potrebbe essere rischioso o non funzionale al trattamento della diastasi addominale.
TEST: come sapere se hai la diastasi addominale
Puoi sapere se hai la diastasi addominale innanzitutto facendo un'autovalutazione. Per avere una diagnosi più precisa però è meglio rivolgersi ad uno specialista. Si procede poi con un esame diagnostico come l'ecografia addominale.
Istruzioni per l'autovalutazione
Sdraiati su un tappetino a pancia in su, con le gambe piegate e i piedi appoggiati a terra
Metti una mano dietro la testa. Punta le dita dell'altra mano al centro dell'addome, sull'ombelico, in direzione della linea immaginaria che passa dallo sterno al pube
Premi leggermente con le dita sul muscolo addominale rilassato
Solleva la testa e le spalle dal pavimento senza flettere il collo (guarda verso il soffitto)
Cerca di sentire le pareti del muscolo muovendo le dita a destra e sinistra. Man mano che ti sollevi e la contrazione aumenta, si dovrebbe notare una diminuzione dell'incavo tra i due retti
A questo punto, ruota le dita e posizionale trasversalmente in corrispondenza dell'incavo dei retti. Se almeno due dita sprofondano c'è una diastasi. Sarà più o meno accentuata in funzione del numero di dita che vi entrano. Esegui il test sia sopra che sotto l'ombelico. Puoi fare anche più misurazioni seguendo tutta la linea alba
Se, in seguito all'autovalutazione, hai scoperto di avere la diastasi addominale, agisci il prima possibile!
Il "non fare nulla" porterà sicuramente ad un peggioramento della diastasi e aumenterà il rischio di altre disfunzioni
Metodo Ipopressivo Caufriez

